NUOVI APPRODI

UNA COMUNITÀ COESA PER TRASFORMARE L’EMERGENZA PROFUGHI IN BUONE PRATICHE DI ACCOGLIENZA

Sabato 20 giugno 2015 il Sindaco della Città di Eraclea Giorgio Talon, ha riunito nella Sala Consiliare di Ca’ Manetti i rappresentanti delle Associazioni di Volontariato e delle Parrocchie del territorio. L’incontro verteva sulla responsabilità dell’accoglienza dei 150 profughi, arrivati da pochi giorni a Eraclea Mare; lo scopo era fornire un’informazione diretta e trasparente da parte dell’Amministrazione, ascoltare le varie posizioni, cercare collaborazioni e creare una rete coordinata per la gestione dell’accoglienza.
L’invito è stato esteso anche alla referente del CCRR. Alcuni esponenti delle Associazioni presenti già conoscevano la realtà del CCRR: erano quelle contattate dalla Commissione Solidarietà.
I vari rappresentanti presenti sono intervenuti facendosi portavoce delle rispettive associazioni e comunità, esprimendo sia la volontà di impegnarsi sia il bisogno di rassicurazione sulla gestione dell’emergenza.

Tutti, a Eraclea – e non solo – dobbiamo rispondere a un interrogativo:

Quale idea di comunità sta prendendo forma in questa situazione delicata e problematica rispetto allo stato di necessità cui far fronte?

  • Coesa o frammentata
  • chiusa in se stessa oppure dialogante e propositiva
  • guidata dalla preoccupazione o dalla volontà di trovare soluzioni.

Durante la riunione, l’atteggiamento diffuso è stato il cercare di comprendere la situazione – anche negli aspetti più critici – e la disponibilità a sostenere l’Amministrazione comunale in questo impegno 🙂

Dai vari interventi, il Sindaco ha colto la necessità di rendere ancora più capillare l’informazione al fine di rafforzare collaborazione: la comunicazione come diritto-dovere dell’Istituzione verso i cittadini può così diventare opportunità di dialogo con la comunità locale e premessa alla coesione sociale.

Di qui gli spazi per tener aggiornata la situazione dei nuovi ospiti: il sito della Città di Eraclea – nelle news sono già postati comunicati del Sindaco; il sito del CCRR, le bacheche pubbliche della città e delle Parrocchie.

L’informazione dovrà tener presenti principalmente quattro aspetti:

  1. Che cosa sta facendo la Prefettura in termini di identificazione: dare un nome, nazionalità e riconoscere a ogni ospite lo stato di immigrato o di rifugiato.
  2. Che cosa sta facendo l’Azienda socio-sanitaria: garantire lo stato di salute fisica e psicologica.
  3. Che cosa sta facendo l’Amministrazione: organizzare il soggiorno in uno spazio più idoneo. Offrire agli ospiti opportunità comunicative con il paese di origine. Impegnarli in attività socialmente utili. Mantenere contatti di collaborazione con il territorio di Eraclea, con gli altri Comuni vicini, con la Regione e i rappresentanti dei diversi organi istituzionali, con i mass-media.
  4. Che cosa possono fare le Associazioni: fare rete per gestire la raccolta di indumenti, di cibo e prodotti per l’igiene. Fornire all’Amministrazione comunale le informazioni in possesso derivanti dai contatti con gli ospiti. Conoscere le persone che costituiscono il gruppo dei nuovi arrivati per far emergere abilità e competenze e poter avviare collaborazioni con le stesse associazioni e con le commissioni del CCRR.
    Il Sindaco avrebbe anche ipotizzato l’apertura di un “Portale-Accoglienza” per raccogliere le buone pratiche e rendere sempre più efficaci gli interventi, trasferibili in situazioni analoghe e in diverse realtà. (Potrebbe essere tra i nuovi ospiti chi ha competenze informatiche da mettere a disposizione; postate in lingua inglese, le informazioni potrebbero essere lette da tutti con una semplice applicazione di traduzione automatica).
    “Accogliere, ospitare, conoscere, collaborare” sono le quattro parole-azione – intergenerazionale e interculturale – che hanno fatto da sfondo all’incontro.
    La situazione di emergenza può ora essere convertita in opportunità; la paura in fiducia.

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