Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio (proverbio africano)
MA QUALE VILLAGGIO VOGLIAMO?… COME BAMBINE, BAMBINI, RAGAZZE, RAGAZZI…COME ADULTI… COME ISTITUZIONI…
È accaduto in una splendida giornata di sole, domenica 17 giugno 2018 a Eraclea Mare.
Si potrebbe presentare l’evento come un quadro che ha messo in scena entusiasmo, impegno e speranza.
Una cornice di sensi: الغابة المختلطة,,it,الرائحة وصوت البحر,,it,تخيل ما يمكن أن تمثله اتفاقية الحقوق,,it,في الجلسة العامة من الانعكاسات التي ظهرت أمام البالغين,,it,الفتيات والفتيان,,it,صاغه غاراسيني ل,,it,مشاركة واعية,,it,شبكة الغرض,,it,عائلة,,it,تضمين,,it, le dune, il profumo e la voce del mare, il gusto delle more sui rami di un gelso maestoso, le sale ospitali del Centro Ambientale della Città di Eraclea.
La tela: 44 ragazze e ragazzi provenienti da Eraclea, سان دونا دي بيافي,,it,سان Stino دي Livenza,,it,لقد كانت أجواء مريحة,,it,للحرارة وملء المقاعد السياسية,,it,في مجموعات مختلطة لتصميم أكثر أشكال قابلة للحياة من التعاون للحصول على صوت الفتيات والفتيان في الجداول من أولئك الذين يقررون,,it,تصاميم,,it,انه يخلق مساحات المعيشة في المدن يحترم احتياجات الجميع,,it,كنت CCRR المجالس في سان دونا دي بيافي,,it,تعرف على التعاون,,it, Noventa di Piave, Santo Stino di Livenza, روزا (فيتشنزا), tutti componenti dei Consigli delle ragazze e dei ragazzi delle rispettive città. Tra loro, المربين, docenti e gli Assessori dei Comuni presenti.
Si sono conosciuti e incontrati per la prima volta, essendo membri di Consigli appena rinnovati.
A rompere il ghiaccio, un pezzo di carta strappato. Esso riportava la scritta di una parte di articolo della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e interpellava ognuno a cercare chi avesse la tessera da aggiungere per comporlo.
Dietro il gioco per la costituzione dei gruppi con i CCRR “mescolati”, la metafora: ogni articolo prende significato solo nel momento in cui ciascun bambino/bambina offre la propria voce per dargli vita, per poi impegnarsi a metterci gambe e braccia per contribuire a realizzarlo pienamente.ال mission è trasformarlo in realtà in ogni dove e in ogni situazione.
Ed ecco sette gruppi con i rappresentanti di ogni città pronti a svolgere il compito di condividere e fissare idee sul proprio cartellone. All’inizio qualcuno era titubante, ma in breve sempre più spigliati, coinvolti dal leggere e commentare l’articolo assegnato.
Il passo successivo era trovare, descrivere e tradurre in immagini i loro pensieri.
Insieme, all’ombra degli alberi, tessevano le proprie idee, immaginando che cosa potesse rappresentare la Convenzione dei Diritti, dando forma al proprio “Villaggio che vogliamo”[1] come luogo ideale da rendere reale. Un po’ alla volta, per ogni bambino, bambina, ragazza e ragazzo presenti, era chiara la cornice di senso dell’attività: conoscersi, confrontarsi e condividere un’idea di diritti e di possibilità, una visione di sogni e di speranze, di spazi reali e di solidarietà, di diversità e di inclusività.
Infine, ال مشاركة in plenaria delle riflessioni emerse di fronte agli adulti: ricche, spiazzanti a misura di bambini, bambine, ragazze e ragazzi:
la Convenzione è …uno scudo che protegge; è una porta aperta alle possibilità di esprimersi; è un arcobaleno, raro e bellissimo: bisogna saper cogliere l’istante in cui appare; è un libro aperto da leggere e sapere; è come le nuvole, قرأ, perché “vola ciò che vale!"; è un orecchio, perché invita i grandi all’ascolto dei bisogni dei più piccoli; è un sole, perché illumina e dà vita alle bambine e ai bambini attraverso i diritti; è tante mani insieme: ricordano che è anche un dovere, perché non c’è diritto senza impegno a favore della sua realizzazione; è regole per volersi bene.
Vogliamo un villaggio.. che lasci tempo libero alle bambine e ai bambini di incontrarsi, di giocare e di sognare; un villaggio dove si sta in armonia con gli altri e ci sia la pace; pulito e sicuro, da poter girare liberamente e in autonomia; il villaggio ideale è come le nuvole, che si modificano e si spostano continuamente: يجب بناء الوسائل لتحقيقها,,it,نادرة وجميلة,,it,يجب أن يعرف المرء كيفية فهم اللحظة التي يظهر فيها,,it,إنه كتاب مفتوح للقراءة والمعرفة,,it,قرأ,,it,من القواعد أن نحب بعضنا البعض,,it,القرية المثالية هي مثل الغيوم,,it,هذا التغيير والتحرك بشكل مستمر,,it,يجب بناء الوسائل لتحقيقها,,it!
A Eraclea Mare era nato un progetto: creare una rete di scopo che riunisce tutti i CCRR del Veneto, per parlare a una sola voce, quella dell’infanzia e dell’adolescenza che può essere ascoltata e “usata” dalle istituzioni per costruire una casa comune generativa per tutti: una casa colorata dalla creatività, in cui i cittadini di ogni età sanno progettare e collaborare per trovare risposte ai problemi e macinare idee per concepire e mettere in pratica nuovi stili di vita.
La cornice di senso per le istituzioni: le parole del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Filomena Albano, che pochi giorni fa ha relazionato davanti al Senato della Repubblica rivolgendo questo invito: "intercettare le richieste e i bisogni di bambini e ragazzi, tradurli in diritti e individuare le modalità per renderli esigibili, portando le istanze delle persone di minore età davanti alle istituzioni". "L’obiettivo – ha proseguito – è realizzare il principio di uguaglianza di tutti i bambini e ragazzi presenti a qualsiasi titolo in Italia e l’ascolto istituzionale rappresenta la modalità attraverso la quale questi diritti possono essere garantiti". Le istituzioni erano presenti, disponibili ad accogliere l’invito e ora…all’opera, convinti che “insieme è meglio!" Prossimo appuntamento: inizio 2019 #ilvillaggiochevogliamo. I CCRR chiederanno ascolto ai componenti del Consiglio della Regione del Veneto e all’Autorità del Garante Regionale, cui presenteranno i loro obiettivi e le loro proposte per il territorio, illustreranno i progetti realizzati, chiedendo di continuare a lavorare insieme alle istituzioni “per potenziare ciò che funziona, trovare soluzioni innovative, misurare i progressi ottenuti” (اليونيسيف, Agenda globale per lo sviluppo post-2015).
Al caldo, al sole, alla frescura degli alberi, i sogni raggiungevano la sabbia e il mare lì vicino e narravano un nuovo impegno a favore di tutti i bambini e le bambine che, oltre la recinzione, sulla spiaggia e tra le onde, ignari stavano ricevendo un dono di impegno e di passione da parte di coetanei che si accordavano per unire le voci a garanzia che i bisogni sottesi ai loro diritti trovino accoglienza e risposte fattive.
Grazie ragazz*!!! E un vivo GRAZIE ai genitori, ai docenti, alle educatrici, agli Amici del Villaggio di Rosà, agli assessori Michela Vettore, Patrizia Furlan e Valentina Doretto della Città di Eraclea; all’assessore Rosana Concetti di Noventa di Piave, all’assessore Grandotto Chiara di Rosà, al Presidente del Consiglio Comunale di San Donà di Piave Francesco Rizzante, ad Antonio Bonamin e Lucia Busatta di Rosà, all’assistente sociale del Comune di Eraclea Stefania Bardellotto, ai Dirigenti degli Istituti Comprensivi di Eraclea, Noventa di Piave, سان دونا دي بيافي,,it,سان Stino دي Livenza,,it,لقد كانت أجواء مريحة,,it,للحرارة وملء المقاعد السياسية,,it,في مجموعات مختلطة لتصميم أكثر أشكال قابلة للحياة من التعاون للحصول على صوت الفتيات والفتيان في الجداول من أولئك الذين يقررون,,it,تصاميم,,it,انه يخلق مساحات المعيشة في المدن يحترم احتياجات الجميع,,it,كنت CCRR المجالس في سان دونا دي بيافي,,it,تعرف على التعاون,,it, Santo Stino di Livenza, روزا.
A GRAZIE speciale al sig. Franco Bortolotto, a Claudio Ortolan – Billy- Direttore della Scuola Sezionale di Alpinismo Giovanile del CAI di San Donà di Piave, a Giancarlo Bettin, per la preziosa collaborazione #semprepresenti.
[1] L’idea del “villaggio che vogliamo” nasce da una provocazione della studiosa Stefania Garassini, la quale, recentemente, ha lanciato il suo hashtag a favore di una rete di persone che decidono di impegnarsi per il miglioramento della comunicazione e della condivisione, della consapevolezza digitale come opportunità di esprimersi nel rispetto e nella reciprocità. ال’hashtag coniato da Garassini per l‘AIART di Milano di cui è Presidente Regionale: #pereducareunfigliocivuoleunvillaggio