Plenaria del 31 Marzo 2023: riflettere insieme dopo un percorso di due anni nel CCRR

Due anni in parte segnati dalla pandemia, con incontri da remoto e solo da quest’anno in presenza.

Il bilancio, comunque, con un segno e non solo per quanto realizzato materialmente, ma soprattutto per quanto imparato, conquistato, condiviso.

Ora ci accomuna anche la gratitudine per Elisa e Fabio che ci hanno accompagnato in questo cammino. “Io mi porto via te!”, ha detto qualcuno appena iniziato il tempo del cerchio, guardando Fabio dritto negli occhi.

Un GRAZIE al Comune di Eraclea e alla Scuola, che continuano a sostenere il progetto.

Ne usciamo con un’esperienza che ci ha tutte e tutti un po’ cambiati, che ci fa oggi sentire, con maggior consapevolezza, cittadine e cittadini!

PRIMO MAGGIO: FESTA DEL LAVORO

ARTICOLO 1 della COSTITUZIONE ITALIANA.

Il magistrato Gherardo Colombo ricorda ai ragazzi e alle ragazze che per lavoro si intende “il lavorìo di tutte le persone”.

COSA SIGNIFICA?

Il lavorìo delle persone, anche dei più piccoli, è quell’impegno di ciascuno e di ciascuna a portare il proprio contributo per garantire la democrazia, per rendere il mondo una casa più confortevole per tutti.

UN LAVORO DIGNITOSO

Il Magistrato spiega che i primi tre articoli della Costituzione sono strettamente collegati tra loro: “Infatti, se l’articolo2 afferma che “ La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo…”; se l’articolo 1 afferma che l’Italia è una Repubblica democratica ( e cioè che tutti partecipano all’amministrazione della società), dipende dal riconoscimento della pari dignità universale sancito dall’articolo 3”.

Al LAVORO DIGNITOSO è dedicato anche l’obiettivo n. 8 dell’Agenda 2030

Di seguito,  alcune importanti condizioni.

  • Deve essere un lavoro dignitoso, cioè che rispetti le persone e la loro libertà.
  • Deve essere un lavoro pagato giustamente, in relazione del costo della vita del Paese dove si svolge.
  • Non deve danneggiare l’ambiente, né la salute dei lavoratori; deve cioè rispettare una produzione e un consumo sostenibili.
  • Deve lasciare spazio alla creatività, l’innovazione
  • Deve essere incoraggiato e aiutato chi ha l’intenzione di crearsi un lavoro per conto proprio.
  • Si devono creare posti di lavoro per tutti, con particolare attenzione a donne, giovani e disabili, e tutti devono essere pagati in modo uguale per un lavoro di uguale valore. (tratto da “Progetto Ipazia”)

PER CONCLUDERE, UN VIDEO PER I PIÙ PICCOLI

Dal XXV Aprile al Primo Maggio: due momenti importanti per riflettere

Dopo la Liberazione culminata nella giornata del 25 Aprile 1945, l’Italia ha iniziato il percorso di ricostruzione.

Dalle tragedie, dalle macerie, dalle ferite e dalle morti provocate della Grande Guerra, si è scavato in profondità e si sono fatti uscire i valori, ciò che conta veramente per un popolo: la libertà, la dignità, il lavoro, l’uguaglianza di diritti e di doveri per ogni persona. Da lì è nata la Costituzione.

Il primo maggio si celebra l‘articolo 1 della Costituzione, che va a braccetto con l’articolo 3:

Art. 1 “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

Di seguito, l’articolo 1 spiegato da una mamma (fra pochi giorni è anche la festa delle mamme!), che aiuta grandi e piccoli a riflettere.

Buona lettura e buone riflessioni!

“È il primo articolo della nostra Carta fondamentale ma tu non sai ancora né cosa sia un Articolo né cosa sia una Carta fondamentale, eppure son sicura che tu sia in grado di capire il concetto di “Democrazia fondata sul Lavoro” .

Sì perché anche se tu sei piccolo, sicuramente sei già in grado di comprendere due concetti […]: quello di CASA e quello di LAVORO.

So che lo capisci perché vedo la tua espressione serena del mattino quando ti lascio e la maestra ti dice di augurarmi “buon LAVORO”.

Non sai bene cosa sia questo “LAVORO” […] ma sai, perché lo percepisci nella quotidianità, quanto sia importante per i tuoi genitori e ormai hai capito che fa parte delle nostre vite e (quindi anche della tua).

Sai anche che questo “LAVORO” ha e deve avere una durata giornaliera limitata: dopodiché, torneremo a prenderti e ti diremo, come ogni giorno, “Andiamo a CASA!” .

Eh già : “CASA e LAVORO” son due parole che conosci ormai molto bene: con esse potrai intendere il termine DEMOCRAZIA, da riempire di significato ogni giorno della tua vita, con le tue azioni e quelle di chi ti circonda.

Sì perché la Democrazia può essere definita come una CASA GRANDE, in cui tutti LAVORANO e tutti tornano a casa.

TUTTI sono le mamme e i papà, i nonni, gli zii, gli amici, le sorelle o fratelli …

Loro sono TUTTI, sono IL POPOLO, il “DEMOS“.  E loro TUTTI lavorano, ciascuno a modo proprio, contribuendo per la GRANDE CASA per poi tornare nella loro PICCOLA CASA soddisfatti e migliorati dal proprio Lavoro.

Sono qui a cercare di spiegarti l’Art.1 della Costituzione proprio nel giorno del tuo compleanno, perché il giorno del 1°compleanno coincide, legalmente, con la fine del periodo lavorativo di permessi per la maternità e segna, pertanto, una tappa fondamentale per entrambi […], poiché passerai più tempo nella Grande CASA e meno nella Piccola CASA.

Ecco perché è importante che tu possa comprendere il senso del limite, nella GRANDE come nella PICCOLA casa.

Perché i NO valgono soprattutto quando sei nella GRANDE CASA.

Mi guardi come per dire che voi bambini non avete il concetto del limite. Anzi, voi sfidate ogni limite, persino quello di gravità.

Ecco, hai ragione. E ti dirò di più: neanche i grandi ce l’hanno, “quel senso del limite”, e hanno avuto bisogno di metterlo per iscritto per autolimitarsi e rendere La GRANDE CASA accessibile a tutti;

ma pochi, davvero pochi, conoscono il vero significato dell’Art.1 della Costituzione, così come esso dovrebbe essere inteso: è costituito dal lavorìo di piccoli e grandi, dalle passioni, le competenze, dalla partecipazione e l’impegno di ogni persona per rendere la nostra piccola e grande casa un posto confortevole e sicuro.

È come andare al nido e sapere che TUTTI, nella GRANDE CASA, hanno il potere di esprimersi, di giocare, di urlare, di mangiare ma ciascuno deve autolimitarsi affinché possa convivere con gli altri senza passare tutto il tempo a piangere per le prepotenze altrui.

Ecco dove inizia il tuo limite, piccolo mio: il tuo limite inizia dove finisce il tuo potere e il tuo potere finisce laddove inizia quello degli altri.

Ma questa è un’altra storia …”

(Adattamento dall’articolo di blog “L’articolo 1 della Costituzione spiegato al proprio bambino”, di Flavia Zarba, 29/11/2018)

Di seguito, un’altra risorsa per continuare a riflettere: clicca sul link e segui fino al minuto 7:07, poi commenta con chi hai vicino.

La Costituzione spiegata ai bambini, di Gherardo Colombo

Sotto, con le parole di Roberto Benigni:

Articolo 1 della Costituzione

 

 

 

 

Abbiamo il Logo d’Istituto!

“Grazie a tutti gli alunni  per l’entusiasta e numerosa partecipazione al concorso indetto per trovare il logo del nostro Istituto.

E’ stato difficile per la commissione scegliere i finalisti ma questo è ciò che richiede ogni concorso. Abbiamo raccolto decine e decine di progetti grafici che la Commissione ha visionato e fra tutti, comunque significativi ed emozionanti, ne ha scelti 3!

Siamo quindi arrivati alla scelta del “primo” logo di Istituto che speriamo diventerà l’immagine rappresentativa della nostra comunità scolastica e che tutti potranno sentire un po’ proprio”. Queste le parole della Dirigente Fabrizia Callegher nell’annuncio pubblicato nella bacheca avvisi del sito dell’Istituto comprensivo di Eraclea”. (Fonte: sito Istituto Comprensivo “Edmondo De Amicis” di Eraclea)

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E qui la spiegazione di immagini e colori che lo compongono:

 “..il giallo della spiaggia, il pino marittimo simbolo della nostra magnifica pineta, l’azzurro del fiume e del mare, il verde del paesaggio che ci circonda, il ponte simbolo di unione e la matita che radica la comunità scolastica nel territorio…..”

Si tratta di analisi semiotica (dei semi e dei segni), cioè della struttura del testo-immagine, dei segni che lo costituiscono, la grammatica usata per imprimere un significato o più significati da parte di chi l’ha prodotto. Sono costruzioni di senso.

I simboli sono parte della nostra identità storica e culturale: ci definiscono e ci precedono: ci comunicano agli altri prima ancora di incontrarli. Sono valori cui guardare per continuare a sentirsi parte di una comunità, di un territorio, di un Paese per aprirci al dialogo con gli altri/e.

Vediamo com’è nato il simbolo della Reupplica Italiana e riportiamo la spiegazione che compare nel sito del Quirinale:

Un simbolo per la Repubblica

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Il 5 maggio 1948 l’Italia repubblicana ha il suo emblema, al termine di un percorso creativo durato ventiquattro mesi, due pubblici concorsi e un totale di 800 bozzetti, presentati da circa 500 cittadini, fra artisti e dilettanti.

La vicenda ha inizio nell’ottobre del 1946, quando il Governo di De Gasperi istituì una apposita Commissione, presieduta da Ivanoe Bonomi, la quale percepì il futuro stemma come il frutto di un impegno corale, il più ampio possibile. Per questo, si decise di bandire un concorso nazionale aperto a tutti, basato su poche tracce: esclusione rigorosa dei simboli di partito, inserimento della stella d’Italia, “ispirazione dal senso della terra e dei comuni”. Ai primi cinque classificati sarebbe andato un premio di 10.000 lire (circa mezzo milione di oggi).

lettemblema_bLa lettura dell’emblema

L’emblema della Repubblica Italiana è caratterizzato da tre elementi: la stella, la ruota dentata, i rami di ulivo e di quercia.

Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia nel senso della concordia interna che della fratellanza internazionale.

Il ramo di quercia che chiude a destra l’emblema, incarna la forza e la dignità del popolo italiano. Entrambi, poi, sono espressione delle specie più tipiche del nostro patrimonio arboreo.

La ruota dentata d’acciaio, simbolo dell’attività lavorativa, traduce il primo articolo della Carta Costituzionale: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.

La stella è uno degli oggetti più antichi del nostro patrimonio iconografico ed è sempre stata associata alla personificazione dell’Italia, sul cui capo essa splende raggiante. Così fu rappresentata nell’iconografia del Risorgimento e così comparve, fino al 1890, nel grande stemma del Regno unitario (il famoso stellone); la stella caratterizzò, poi, la prima onorificenza repubblicana della ricostruzione, la Stella della Solidarietà Italiana e ancora oggi indica l’appartenenza alle Forze Armate del nostro Paese” (Fonte: Quirinale).

Se volete approfondire, continuate qui (clicca il link) la lettura: buon viaggio tra le pieghe della nostra identità!

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Il logo d’Istituto riprodotto dalle bambine e dai bambini della scuola primaria “G. Ancillotto”

 

Unire la poesia alla memoria e all’impegno: la strada per migliorare il mondo

E uscimmo a riveder le stelle

Giornata Mondiale della Poesia e Nazionale della Memoria e dell’Impegno

Noi consigliere e i consiglieri della Commissione Scuola del CCRR del Comune di Eraclea, abbiamo pensato di realizzare un’iniziativa in occasione della Giornata Mondiale della Poesia e Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie (domenica 21 marzo 2021). Su segnalazione del CCRR di San Donà di Piave, abbiamo visionato le proposte di LIBERA, l’associazione che da molto tempo si impegna in attività di educazione alla legalità.

Dal momento che le importanti ricorrenze coincidano con giorno festivo,  abbiamo pensato di lasciar spazio alla riflessione sull’argomento nell’arco della settimana a partire dal 22 al 26 marzo.

La premessa

L’Associazione LIBERA, per la XXVI edizione della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, propone numerose e differenti iniziative, unite però dallo stesso slogan:

“A ricordare e riveder le stelle”.

Questo titolo deriva dall’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, e racchiude in sé molti significati. In primis ricordare coloro che hanno perso la vita a causa della mafia, ma anche desiderare un futuro migliore privo di emergenze sanitarie, ingiustizie e illegalità.

E ora la proposta!

Seguendo l’idea dell’Associazione LIBERA, proponiamo ad ogni studente e studentessa del Comune di Eraclea di realizzare una stella  e di riportare al suo interno uno slogan sulla legalità, un articolo di Costituzione o una parola significativa (come ad esempio rispetto, onestà, trasparenza, legalità).

Le stesse scritte possono diventare dei veri e propri decori a calligramma o come nuvola di parole – in questo caso a forma di stella- ma anche si può scegliere di colorare con modalità “mandala“. SPAZIO ALLA CREATIVITÀ!

Le medesime stelle poi potranno essere fotografate, caricate in un apposito spazio delle classi virtuali  e poi condivise tra classi

La cartella potrà essere titolata “E quindi uscimmo a riveder le stelle”.

Certi della vostra partecipazione all’iniziativa proposta, vi ringraziamo per l’attenzione dedicataci e la collaborazione dimostrataci in delle ricorrenze così care a noi ragazze e ragazzi del CCRR.

AURORA VOLPATO,

SOFIA BABBO,

GIULIA BURAN,

ALESSANDRO DAMO,

SELEN PERETTI

 

 

 

 

Giornata Mondiale dell’Educazione con l’Agenda 2030

Sustainable_Development_Goals_IT_RGB-04Il 24 gennaio in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale delleducazione: una giornata proclamata per la prima volta nel 2020 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per riconoscere all’educazione la sua centralità per il benessere umano e anche per lo sviluppo sostenibile.

 

La celebriamo questa settimana con un interessante video che presenta alcuni obiettivi globali dell’Agenda 2030 e delle proposte concrete.

Buona visione e Buone azioni!!!

CLICCA SUL TITOLO DEL VIDEO: Giornata Internazionale dell’Educazione 2021 – Progetto educativo Beirut Venezia

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Giornata contro il Bullismo a Scuola

Per noi bambine, bambini, ragazze e ragazzi, ogni giorno è GIORNATA CONTRO IL BULLISMO!

La nostra arma?

La GENTILEZZA!

7 febbraio 2020WEB

Bambine e bambini della scuola primaria “G. Ancillotto”.

QUI UNO SPOT DEL MIUR…PER RIFLETTERE INSIEME.

 

8 MARZO: parliamo del Goal n. 5 dell’Agenda 2030

La Giornata dell’8 Marzo può essere dedicata all’approfondimento sul tema della parità tra bambine e bambini, ragazze e ragazzi, donne e uomini.

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Obiettivo 5: Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze.

“La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace.

Garantire alle donne e alle ragazze parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici, promuoverà economie sostenibili, di cui potranno beneficiare le società e l’umanità intera” (tratto da UNRIC, Centro regionale di Informazione delle Nazioni Unite).

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QUI un interessante articolo di approfondimento a cura di DeA Live Geografia.

L’invito  è fare attenzione ai dati e mettersi al lavoro da statistiche e statistici in erba: cittadinanza mediale.

“Fare Geo

  • Osserva per una settimana le notizie riportate dai quotidiani e quelle che trovi su internet (puoi utilizzare il sito ANSA). Individua le notizie che ritieni riguardino questo goal e discutine in classe.
  • Sul sito DeA Wing trovi i dati dell’indice di disuguaglianza di genere a partire dal 2012. Qui sotto sono visualizzate le mappe riferite al 2012 (questa la puoi vedere cliccando sulla cartina 2017 qui sotto che è collegata al link) e al 2017. Osservale, confrontale e scrivi una breve relazione di commento. La tabella a lato mostra i valori dell’indice relativo al 2017 per i Paesi dell’Asia meridionale e del Vicino Oriente. Visualizzali con un grafico a istogrammi e prepara una didascalia”.

 

Safer Internet Day 2019

I verbi: contrastare, segnalare, denunciare, uscire (dall’indifferenza)

Il cyberbullismo è la “realtà aumentata” del bullismo, un fenomeno in crescita anche nelle nostre realtà. (in questo link, un video realizzato dal Coro Arcobaleno in collaborazione con il nostro Istituto Comprensivo).

Si celebra oggi,  5 febbraio,  l’edizione 2019 del SID   con il motto – Together for a better internet” – (Insieme per un internet migliore) –  ed è finalizzato a far riflettere  non solo sull’uso consapevole della Rete, ma sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno nella realizzazione di internet come luogo positivo e sicuro.Visita il link.

Internet è la nostra seconda casa, la nostra seconda scuola: abbiamone cura!

TRE parole-concetto importanti… “RGR”:

RISPETTO

“Crea, connetti e condividi il rispetto: un Internet migliore comincia con te”

Connettere la parte emotiva del nostro cervello con la parte cognitiva. Questa operazione di riflessione su come funzioniamo rispetto alle emozioni e sulla sfida di saperle gestire, porta alla formazione del senso del  rispetto.

GENTILEZZA

“Diventiamo influencer di gentilezza”:  facciamo diventare virali i post all’insegna della gentilezza e dell’amabilità”. È il vaccino contro l’odio online.

RECIPROCITÀ

“Crea e condividi post su un tuo coetaneo o su una tua coetanea come vorresti che il tuo coetaneo o la tua coetanea lo creasse e lo condividesse su di te”.

 

 

Prevenire il bullismo, le proposte della Garante infanzia

Riportiamo parte di un interessante articolo su una proposta della Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza che mette al centro la mediazione.

Prevenire il bullismo, le proposte della Garante infanzia

La mediazione come materia scolastica e spazi di mediazione nelle scuole gestiti dagli studenti con il supporto degli insegnanti: sono alcune delle proposte lanciate dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, a fronte del ripetersi di episodi di bullismo.
[…]«La mediazione – spiega la Garante – va introdotta nei programmi scolastici come materia di studio.

[…] «Pensiamo a luoghi – afferma la Garante – nei quali si pratichi un approccio non violento per la risoluzione dei conflitti. Spazi nei quali si pratichi l’ascolto, la comprensione delle vite altrui e la ricerca di “accordi” per il futuro».

Nei confronti di chi viola le regole, «in analogia a quanto accade con la giustizia ordinaria, andrebbe introdotto il concetto di “riparazione”.

Non è toglier di mezzo le sanzioni ma, al contrario, la giustizia riparativa rappresenta una loro integrazione. Riparare il danno rende infatti praticabile la prospettiva di una responsabilità “verso qualcuno” e non “per qualcosa”. Il che rappresenta un grande passo in avanti nella cultura della comprensione dell’altro».

FONTE: Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza

Nella riunione di commissione, le facilitatrici ci hanno lanciato la sfida:

Dopo aver letto e commentato questo articolo, che cosa potremmo fare? È possibile dare “gambe” alla proposta della Garante?

Assessore, Consigliere Consiglieri della Commissione Scuola del CCRR di Eraclea, hanno  deciso di raccogliere la sfida e di condurla…rilanciando alle classi dell’Istituto Comprensivo.

Come?

Chiedendo di applicare le tre indicazioni che da subito si potrebbero attivare.

  1. SPAZIO ASCOLTO FIN DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA
  2. LA SCATOLA DELLA MEDIAZIONE NELLE CLASSI
  3. RIFLETTERE E FARE PROPOSTE SUL CONCETTO DI “RIPARAZIONE”

Lo slogan a sostegno della sfida:

Tra il dire e il fare c’è l’incominciare!  

Titolo dell’impresa:

MEDIARE, INFINITO PRESENTE

GOALS 2030 A CUI SI COLLEGA IL PERCORSO:

Goal_16Sustainable_Development_Goals_IT_RGB-04